Notare tutto per essere felici
Laddove Schopenhauer vede un antidoto alla sofferenza nel distacco dai desideri attraverso la bellezza, lo Xenoverso ci spinge a riscoprire quella stessa bellezza nei dettagli nascosti del quotidiano.
Recentemente camminavo verso casa, in una giornata tipica qui in Belgio: grigia, buia, senza particolari sorprese. Vivo qui da qualche anno, e ormai mi sono abituato a questo cielo malinconico.
Nelle cuffie suonava una delle tante canzoni salvate su Spotify, scelte a caso. A 22 anni, ancora non ho capito quale criterio faccia sì che una canzone inizi a piacermi. Ho l'abitudine di ascoltare in loop lo stesso set di brani per brevi periodi, finché un giorno, senza un motivo apparente, mi sveglio e cambio playlist.
Camminavo solo, perso nei miei pensieri, quando, a circa cinque minuti da casa, ho notato un albero. Era alto, non molto rigoglioso, ma con rami ben distribuiti, come un disegno elegante e intricato. Mi sono fermato a osservarlo. Ho pensato a quanto possa essere difficile per un albero crescere e sopravvivere in un luogo che offre così pochi raggi di sole. Le sue foglie, verdi e gialle, danzavano al ritmo del vento leggero, ignaro creatore di uno spettacolo che non dimenticherò. Osservandolo meglio, mi sono accorto di un dettaglio sorprendente: ogni foglia aveva una forma simile, ma unica, diversa dalle altre. In quel momento ho realizzato che probabilmente non avrei mai più rivisto quelle stesse foglie compiere quella esatta danza. Era un momento unico e irripetibile nella sua semplicità.
Questa esperienza mi ha fatto pensare a quanto sostenuto da Arthur Schopenhauer, il filosofo tedesco che ha dedicato molte riflessioni alla natura della felicità e del dolore. Per Schopenhauer, la vita è segnata da un ciclo incessante di desideri insoddisfatti: viviamo in una continua ricerca della felicità, per poi scoprire che, una volta raggiunta, subito cerchiamo qualcos’altro. L’unica via di fuga temporanea da questo eterno pendolo tra noia e dolore è la contemplazione estetica. Quando ci distacchiamo dai nostri desideri e osserviamo il mondo come spettatori puri, possiamo coglierne la bellezza essenziale, dimenticando per un attimo la sofferenza legata alla nostra volontà.
Guardare quell’albero, immergermi nella danza delle sue foglie, mi ha dato un senso di quiete e meraviglia simile a ciò che Schopenhauer descriveva.
Mi chiedo spesso come l’essere umano possa trovare la felicità. Mi domando quale sia il senso della vita, se non quello di rincorrerla incessantemente. Ultimamente, però, ho capito che forse la felicità non è qualcosa da cercare lontano: è già con noi. Basta osservare, basta aprire gli occhi e imparare ad apprezzare ciò che di unico e speciale ci circonda imparare la contemplazione estetica di Schopenhauer.
Lo Xenoverso è un concetto espresso dal rapper Rancore: è tutto ciò che accade, ma che non ci accorgiamo stia accadendo. Pensa al tuo respiro: ti sei mai soffermato a notare come l’aria, entrando e uscendo dal tuo corpo, produca un suono? Ogni respiro ha una sonorità lieve, unica. Probabilmente non ci hai mai fatto caso, eppure quel suono è sempre esistito.
È sempre vissuto con te, forse per così tanto tempo che hai iniziato a ignorarlo. Questo è il concetto dello Xenoverso: quella lieve sonorità, quel dettaglio trascurato, viveva lì. Nella nostra quotidianità ci sono mille dettagli che vivono intorno a noi, ma che ignoriamo. Basta poco per spostarli dallo Xenoverso al nostro presente, rendendoli visibili, tangibili, e imparando così a viverli davvero.
In fondo, ciò che Schopenhauer chiamava contemplazione estetica e ciò che Rancore definisce Xenoverso sembrano due facce della stessa medaglia: entrambe ci invitano a notare e vivere pienamente ciò che normalmente sfugge alla nostra attenzione. Laddove Schopenhauer vede un antidoto alla sofferenza nel distacco dai desideri attraverso la bellezza, lo Xenoverso ci spinge a riscoprire quella stessa bellezza nei dettagli nascosti del quotidiano.
Forse, la felicità non è altro che questa capacità di fermarci, osservare e lasciarci sorprendere da ciò che ci circonda, trovando in ogni momento la meraviglia che spesso ignoriamo. Impariamo ad aprezzare ció che ci siamo dimenticati esista, cio che abbiamo dimenticato nello Xenoverso troppo impegnati a rincorrere desideri che non ci renderenno felici.